Bibliografia.

Antonella Costanzo è nata a Pescara dove risiede con la sua famiglia. Laureata in Scienze Politiche, ha cominciato a scrivere romanzi per passione da quando era ragazza e andava ancora a scuola. Autrice di due romanzi di narrativa rosa "C'è sempre tempo per amare" pubblicato nel 2006 e "Le emozioni non muoiono mai" pubblicato nel 2011, ha immediatamente ottenuto un lusinghiero riscontro di critica e pubblico. Ha partecipato a premi letterari e collaborato con alcune testate giornalistiche locali. E' apprezzata per lo stile elegante e leggero con cui affronta il tema dei sentimenti e le problematiche della vita quotidiana nonchè per il suo frizzante umorismo e la sua creatività.

martedì 1 luglio 2014

PARLIAMO DI...RANCORE

     Da poche gocce di invidia può nascere un mare di rancore...
 
Rimuginare, soffocare il risentimento, masticarselo dentro per tutta la vita. Si chiama rancore e, non farà piacere saperlo, è il sentimento più diffuso fra gli uomini. Molto, ma molto di più dell'amore. In fondo, anche il diluvio universale nasce dal rancore. Così come la storia di Caino e Abele, la legge del taglione o l'ira di Achille. Di secolo in secolo, il malanimo ha fatto proseliti: da una ricerca condotta su un campione di 800 individui, il 70% ha dichiarato di aver provato rancore almeno una volta nella vita. Più uomini che donne. Perché? Forse proprio perché questo stato d'animo è strettamente legato al narcisismo, anche se il Dna e la familiarità fanno la loro parte. Si può arrivare a dire che la donna odia di meno, ma quando lo fa alza l'intensità a tutto volume. Semplificazioni per provare a dare un volto a questo sentimento così poco confessato eppure molto diffuso. Il rancore si cova, come la gallina fa con il suo uovo. Giorno dopo giorno ce lo teniamo stretto e lo alimentiamo per farlo crescere bene. Non tutti, grazie al cielo, siamo portati a restarne vittime, ma le quotazioni di questo tarlo odioso vanno di pari passo con l'incapacità di essere empatici: meno sappiamo accettare gli errori degli altri, quindi anche i nostri, più il senso di aver subito offese imperdonabili ci tormenta la vita e vogliamo farla pagare a tutti i costi al presunto colpevole. 

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